La trasformazione digitale nelle filiere della gomma e della plastica è una necessità organizzativa che non può più essere rimandata: risulta indispensabile per garantire continuità operativa ed efficienza, ma anche per assicurare capacità di risposta in un contesto industriale caratterizzato da elevata pressione competitiva.

Le aziende del settore si trovano infatti a gestire variabilità produttiva, complessità organizzativa e un quadro normativo sempre più articolato, che richiede tracciabilità estesa e processi documentabili in ogni fase.

A delineare con precisione il peso economico e strategico di questo comparto è il Rapporto Strategico sul ruolo della plastica nell’industria italiana¹ (The European House – Ambrosetti, 2025), che attribuisce alla filiera 58,4 miliardi di euro di fatturato, 164.000 occupati e un contributo pari al 4,8% del valore aggiunto manifatturiero nazionale .

Dati che confermano quanto sia essenziale per queste aziende adottare modelli gestionali più efficienti, in grado di sostenere margini ridotti e di reagire con rapidità alla volatilità dei materiali, ai cambiamenti normativi e alle richieste dei clienti.

In questo scenario, evolvere i processi attraverso piattaforme digitali integrate e approcci specializzati è molto più di un semplice aggiornamento tecnologico: diventa, infatti, un elemento strategico per costruire un sistema produttivo più solido, trasparente e orientato al futuro.

SAP per aziende Gomma e Plastica

Le complessità operative delle filiere della gomma e della plastica

Gomma e plastica sono due settori che presentano numerose differenze, ma anche alcune caratteristiche comuni. Fra queste, la variabilità produttiva è una delle più evidenti. All’interno dello stesso impianto convivono produzioni make-to-stock e make-to-order, spesso caratterizzate da personalizzazioni minime ma critiche ai fini della qualità.

Questa dinamica si traduce in:

  • un numero molto elevato di codici e varianti,
  • distinte base complesse e soggette ad aggiornamenti frequenti,
  • ricette e cicli di lavorazione che devono essere perfettamente sincronizzati,
  • un forte impatto sulla pianificazione MRP e sulle attività di approvvigionamento.

Oltre a questi bisogni, che crescono costantemente di complessità, molte aziende sono ancora frenate da sistemi eterogenei e processi manuali che rallentano l’accesso alle informazioni e aumentano gli errori operativi. La conseguenza è un rallentamento del flusso informativo che impedisce una visione unificata della supply chain.

A queste esigenze si aggiungono i vincoli imposti dalla sostenibilità: richiesta di materiali riciclati, tracciabilità end-to-end, conformità a EUDR ed ESG, rendicontazione sempre più articolata. Per settori che per natura convivono con una sensibilità ambientale elevata, la digitalizzazione diventa anche un’occasione per migliorare trasparenza e affidabilità agli occhi di clienti e partner.

Perché la specializzazione è un fattore critico di successo nella trasformazione digitale

La digitalizzazione dei processi, quando questi sono così articolati, richiede competenze verticali e la capacità di comprendere come i vincoli tecnici si trasformino in requisiti informativi. È necessario conoscere:

  • le logiche di gestione dello stampo e il suo impatto su qualità, tempi e costi,
  • la dinamica della variabilità legata a colori, materiali e formati,
  • la gestione dei materiali critici a basso costo,
  • le implicazioni della tracciabilità completa lungo tutta la catena.

Un approccio specializzato alla trasformazione digitale permette di progettare flussi digitali coerenti con la realtà operativa ed evitare implementazioni generiche che rischiano di replicare inefficienze esistenti. La digitalizzazione diventa così un fattore abilitante, capace di generare un flusso informativo unico e affidabile: una single source of truth su cui basare decisioni tempestive e misurabili.

L’evoluzione digitale come risposta strutturale

L’adozione di piattaforme integrate consente di superare i limiti dei sistemi frammentati e di mettere in comunicazione uffici tecnici, produzione, supply chain, qualità e vendite. I vantaggi di un approccio digitale strutturato sono numerosi. Ricordiamone qui i principali.

Efficienza operativa

L’integrazione della distinta base, delle ricette e dei cicli di lavorazione permette di armonizzare progettazione e produzione. In questo modo è possibile ridurre errori e rilavorazioni.

Pianificazione affidabile

Un MRP avanzato, alimentato da dati coerenti e aggiornati, consente di anticipare colli di bottiglia, saturare correttamente le linee e ridurre tempi di attesa e scarti.

Manutenzione predittiva

Monitorare in modo costante lo stato degli stampi permette di intervenire prima che si generino difetti o guasti, con un impatto diretto sulla qualità e sulla continuità produttiva.

Tracciabilità e sostenibilità

La capacità di documentare l’origine dei materiali, l’utilizzo di riciclato, i passaggi lungo la filiera e la conformità a standard come ISCC (International Sustainability & Carbon Certification) è oggi una necessità competitiva. Gli strumenti digitali avanzati consentono di orchestrare queste informazioni con logiche sicure e verificabili.

Innovazione continua

L’utilizzo di dati integrati, analisi predittive e strumenti di intelligenza artificiale migliora la qualità, ottimizza i consumi, permette di sviluppare modelli circolari e ridurre l’impatto ambientale lungo l’intera filiera.

Armonizzare variabilità, qualità e sostenibilità

Un ulteriore elemento cruciale per la trasformazione digitale riguarda la capacità di armonizzare tre dimensioni che storicamente rappresentano sfide autonome: variabilità produttiva, qualità e sostenibilità.

  1. La variabilità, soprattutto nelle produzioni ad alto mix e basso volume, richiede un controllo estremamente preciso dei materiali, delle attrezzature, dei parametri di processo e delle configurazioni di prodotto.
  2. La qualità dipende sempre più da dati provenienti direttamente dalla produzione: parametri macchina, registrazioni dei cicli, anomalie registrate, comportamenti ricorrenti degli stampi. Attraverso l’analisi integrata di questi dati è possibile correlare cause e difetti, prevedere derive qualitative e impostare logiche di prevenzione.
  3. La sostenibilità obbliga le imprese a considerare anche la dimensione normativa e reputazionale. Oggi è necessario certificare il contenuto di materiali riciclati, tracciare l’intero ciclo di vita e garantire coerenza delle informazioni lungo tutta la catena del valore.

L’evoluzione digitale permette di coordinare queste tre dimensioni in un unico sistema di governo del processo produttivo. Le aziende che riescono a farlo riducono variabilità ingiustificata, migliorano gli standard qualitativi, ottengono maggiore trasparenza verso il mercato e controllano meglio i costi, elemento fondamentale in un settore a margini strutturalmente contenuti.

Verso un modello produttivo più resiliente e integrato

La trasformazione digitale nelle filiere della gomma e della plastica è un processo progressivo che richiede strumenti adeguati, competenze verticali e un approccio orientato all’integrazione, in cui nulla può essere lasciato all’improvvisazione. L’adozione di piattaforme cloud, funzionalità di analisi avanzata e modelli di gestione centralizzata dei dati permette di:

  • aumentare il controllo operativo;
  • prendere decisioni più rapide e fondate su dati affidabili;
  • ridurre inefficienze e scarti;
  • migliorare la qualità e la conformità;
  • sviluppare pratiche di sostenibilità misurabili e verificabili.

L’evoluzione tecnologica diventa così uno strumento per rafforzare competitività e resilienza. Le aziende dei settori della gomma e della plastica possono così disporre di un maggior numero di strumenti per affrontare un mercato in continua trasformazione, con processi più solidi, trasparenti e orientati al futuro.

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