In un’epoca in cui i cicli di produzione e il time to market hanno tempistiche sempre più strette, i modelli tradizionali come la metodologia MRP, nata negli anni’50, mostrano alcune debolezze che li rendono di difficile applicazione. Ma, come succede spesso, se i modelli alla base sono validi, è sufficiente adeguarli al nuovo scenario estendendone le funzionalità per renderli compatibili con i nuovi mercati. Un esempio perfetto è il Demand Driven MRP (DDMRP), nato come estensione di MRP per rispondere alle attuali esigenze del mercato.

Demand Driven MRP: il metodo

Spesso accade che i modelli matematici e comportamentali in uso siano frutto di un lavoro corale e progressivo, al punto che diventa molto difficile identificarne una genesi precisa. Non è così per questa nuova metodologia MRP. DDMRP, infatti, è nato nel 2011 all’interno della pubblicazione Orlicky’s Material Requirements Planning. Oggi il riferimento principale per questa strategia MRP di nuova generazione è il manuale Demand Driven Material Requirements Planning, giunto alla terza versione, di Carol Ptak e Chad Smith.

I problemi di un MRP tradizionale nel mercato di oggi

Per capire le origini di questo metodo è necessario capire i limiti di un algoritmo MRP “tradizionale” che, come abbiamo accennato, nasce negli anni ’50, in un mercato in cui il ciclo di vita dei prodotti era decisamente più lungo e spesso orientato a mercati più locali, sia dal punto di vista delle forniture, sia dal punto di vista della distribuzione. Per semplificare, possiamo dire che una strategia MRP del tipo teorizzato negli anni ’50 non è in grado di tenere conto di alcune complessità del mercato attuale, per esempio per quanto concerne gli approvvigionamenti su scala globale o le necessità commerciali, anche in termini di pricing che oggi sussistono. Basti pensare, per esempio, al mercato dei semiconduttori e all’andamento degli ultimi 18 mesi.

Inoltre, la tendenza oggi, anche per mercati come quello manifatturiero, è quella di accorciare il ciclo di vita dei prodotti, per essere più reattivi nel portare innovazioni sul mercato e per soddisfare una domanda sempre più diversificata e personalizzata. Questo richiede un abbattimento dei costi, che implica una decentralizzazione di forniture o produzioni, a discapito della flessibilità e dei tempi di gestione.

Demand Driven MRP

Semplificando, possiamo semplicemente dire che un metodo MRP tradizionale non è più in grado di rendere resiliente una filiera produttiva alle variazioni, costringendo le aziende ad alternare periodi di carenza di prodotto a periodi di overstock, obbligando di conseguenza i reparti commerciali e di marketing a correre ai ripari.

La soluzione proposta dal Demand Driven MRP

Demand Driven MRP introduce il concetto di stock buffer, riserve di approvvigionamenti che di fatto scollegano la domanda dall’offerta, rendendole indipendenti, all’interno di una specifica finestra temporale.

Come accade spesso, il principio alla base è semplice efficace: dal punto di vista della produzione e dell’offerta al mercato, i buffer offrono la garanzia sia di un time to market più regolare e prevedibile, sia di una certa stabilità anche economica dell’offerta. Da punto di vista dell’approvvigionamento e della domanda di forniture agiscono come stabilizzatori, rendendo la linea produttiva meno prona agli andamenti, sia in termini di disponibilità, sia in termini economici.

In altre parole, il concetto di buffer introdotto nel DDMRP scollega, almeno in una certa misura, le diverse linee produttive dagli andamenti di mercato, assorbendo, o comunque ammorbidendo, gli effetti di eventuali distorsioni.

La presenza dei buffer ha ricadute positive anche su aspetti della strategia aziendale non strettamente legati alla filiera produttiva. Per esempio, permettono di gestire i restock in funzione degli andamenti di mercato, identificando i momenti migliori per effettuare gli acquisti e utilizzando le riserve per compensare eventuali necessità.

Come implementare DDMRP

Per poter gestire una strategia DDMRP efficace è necessario disporre di un sistema di gestione di acquisti e supply chain in grado di rispondere in modo efficace alle possibili variazioni, in termini di domanda (effettiva e prevista) ma anche per quanto riguarda disponibilità e costi delle materie prime. Per esempio, SAP supporta in modo completo ed efficace DDMRP all’interno delle proprie strategie. Appoggiandosi a sistemi che prevedono nativamente la possibilità di utilizzare strategie MRP basate sulla domanda sarà possibile attuarle in modo efficace, riducendo i tempi di overhead introdotti da soluzioni che richiedono l’implementazione ground-up di questa strategia.

Demand Driven MRP è una metodologia che si trova all’interno di SAP S/4HANA.

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